Officinali della collina è il progetto di una piccola azienda che si occupa di coltivazioni di erbe officinali.

Nel contesto della collina Torinese i nostri terreni si trovano immersi nei boschi e nelle aree marginali incontaminate.

La nostra coltivazione è esclusivamente Biologica e Biodinamica.

 

 

 

 

 

Tutti i nostri terreni di coltivazione sulle colline torinesi sono Certificati 100% Biologici ( OPERATORE CONTROLLATO N.847W ), ma questo per noi è solamente il punto di partenza. La nostra agricoltura infatti è anche 100% Biodinamica, un importante e determinante fattore nella scelta di un prodotto sano e di altissima qualità.

A conferma e prova del nostro impegno quotidiano, la nostra società cooperativa agricola è attualmente certificata DEMETER, il più importante organismo di certificazione del Biodinamico in Europa (Attestato N. 20 Prot. N. 275) 

 


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Che cos’è l’agricoltura biodinamica?

Agricoltura biodinamica. Due parole che implicano un modo di lavorare, osservare, di vivere la terra. Una filosofia di vita per apprezzare tutta l’armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo.

 

Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini.

 

La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali.

 

Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli cosmici e lunari.

 

La base ideale per creare un’unità biodinamica è l’azienda agricola con un allevamento di bestiame. Gli animali costituiscono infatti un elemento importante di questo organismo, fornendo prezioso fertilizzante, da usare dopo il compostaggio per incrementare la vitalità del terreno.

Secondo il metodo biodinamico, la fertilità e la vitalità del terreno devono essere ottenute con mezzi naturali: compost prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e pesticidi a base di sostanze minerali e vegetali.

Rendendo vitale la terra ed aumentandone l’attività biologica, le piante crescono in modo naturale, nutrite dall’ecosistema del suolo.

La concimazione e la cura del terreno sono quindi finalizzate all’ottenimento e al mantenimento di questo equilibrio.

 

Fonte Demeter.it . Per informazioni più approfondite potete consultare il sito nazionale di agricoltura biodinamica e il sito dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

 

Perchè DEMETER?

La storia del marchio Demeter risale al 1927, quando alcuni agricoltori che coltivavano la loro terra seguendo i principi della biodinamica decisero di tutelare i loro prodotti e le loro aziende. Fu così che pensarono a Demetra, dea della fertilità e della terra. Prima con il marchio fiore, poi con il marchio parola, Demeter è apparso su tutti i prodotti ottenuti da coltivazioni biodinamiche.

 

Oggi Demeter è presente con i suoi enti di certificazione in ben 43 stati, coordinati dalla Demeter International, la federazione con sede in Germania (Darmstadt) nata nel 1997 allo scopo di garantire una stretta cooperazione nei settori legali, economici ed etici.

 

Attraverso la sua sede di Parma, l’Associazione svolge un’attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti biodinamici, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all’etichettatura, difendendo così il marchio da eventuali abusi e denigrazioni.

 

Le norme da rispettare per ottenere la certificazione e il marchio Demeter fissano i metodi per la produzione vegetale (uso di compost e preparati, divieto di materiali geneticamente modificati ecc.), ma anche direttive per la lavorazione della carne, prodotti caseari, prodotti di panificazione, frutta, verdure, spezie, erbe aromatiche, e prodotti non alimentari come i cosmetici e i prodotti tessili.

 

 

Cos'è il BIO?

 

Il PROBLEMA
L’agricoltura industriale controlla estensioni agricole per miliardi di ettari che vengono trattati con pesticidi e altri composti derivati del petrolio. Gran parte di questa terra non viene coltivata per l’alimentazione umana ma fondamentalmente per produrre mais e soia per il bestiame allevato in batteria

L’agricoltura moderna e le politiche di mercato sui beni di largo consumo stanno portando all’esaurimento delle risorse naturali, alla distruzione della variabilità genetica della vegetazione spontanea e della fauna, ad un aumento del fabbisogno energetico e di emissioni tossiche, con effetti ben visibili sul clima e sull’ambiente e sulle comunità rurali.
La SOLUZIONE
Il termine “agricoltura biologica” indica un metodo di coltivazione e di allevamento che ammette solo l’impiego di sostanze naturali, presenti cioè in natura, escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).

Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo.

 

E per saperne di più.. un articolo che ha scritto per noi la rivista Picchiovederde:

Nei primi giorni di giugno una morbida distesa viola pallido avvolge i fianchi della collina di Pecetto: uno spettacolo che richiama alla mente la soleggiata Provenza. Un’immagine confermata dal profumo avvolgente, quasi stordente, accattivante eppure a tratti asprigno che inebria milioni di api e altri insetti pronubi, attivi e ronzanti in un moto incessante. LAVANDA! 

Immediatamente, però, dopo le prime parole scambiate con il sig. Nils Klaass che è l’artefice di tanta meraviglia, si scopre che la Provenza non gli interessa affatto. Non ha mai visitato quella regione francese e - anzi - afferma di non avere alcuna intenzione di recarsi a Valensol e dintorni. Tanto meno nella stagione della fioritura, quando il suo lavoro richiede il massimo dell’impegno, poiché è il momento della raccolta e della distillazione  dei fiori di lavanda per ottenere il pregiattissimo olio essenziale.

La sua attività si svolge in un’azienda biologica e biodinamica certificata da Ecogruppo e da Demeter (certificazione internazionale per l’agricoltura biodinamica) che si fregia del logo biologico dell’Unione Europea e, alla precisa domanda rivoltagli sulle metodologie di produzione provenzali,si limita a rispondere con un sorriso, scuotendo leggermente il capo. Ci lascia perciò intendere che in questo settore a suo parere  i francesi facciano eccessivo uso di fertilizzanti chimici e di sistemi non in sintonia con la natura e la terra, a differenza di quanto avviene con il metodo biodinamico.

Seguendo quest’ultimo, infatti, si attua un  profondo legame con la natura nel totale rispetto dei suoi ritmi: si abolisce l’utilizzo di fertilizzanti chimici di sintesi  e gli agrofarmaci.

Il  terreno viene coltivato secondo i ritmi di cui la natura è la sovrana.

La fertilità e la vitalità del terreno si ottengono con mezzi naturali: compost prodotto dagli scarti del lavoro di pulizia dei terreni e dai residui della distillazione.

cosi nasce il compost:  concime solido perfetto ma ormai quasi dimenticato.

Inoltre rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e pesticidi a base di sostanze minerali e vegetali riportano la vitalità alla terra ed aumentandone l’attività biologica, le piante crescono in modo naturale, nutrite dall’ecosistema del suolo. 

Il sig.Klaass è energico e simpatico: da 43 anni vive in Italia dove è arrivato da bambino; qui ha formato una bellissima famiglia e non rimpiange la città natale, Amburgo. All’età di 10 anni ha ricevuto in dono una serra con cui ha iniziato a sperimentare le prime coltivazioni. In seguito, si è diplomato come agrotecnico e ha iniziato a lavorare come giardiniere, mettendosi presto in proprio, a capo di un’azienda di progettazione e rigenerazione di giardini e spazi verdi. Impegnato a soddisfare un’esigente clientela piemontese ed extraregionale che gli chiedeva di non lasciare in giardino nemmeno “un’erbaccia”,ha imparato a conoscere e utilizzare tutti i prodotti chimici offerti dall’industria per sconfiggere i parassiti e aumentare le fioriture. Dopo 20 anni, però, la grande svolta: riconverte l’attività acquisendo circa 22 ettari di terreni in aree marginali della collina torinese fra Pino Torinese, Pecetto, Moncalieri e Revigliasco e nel 2015 dà vita a Officinali della Collina, una piccola azienda che si occupa della coltivazione biologica di erbe officinali (issopo, melissa, rosa damascata, calendula, malva, alloro, maggiorana ed elicriso ma in particolare lavanda officinale e ibrida) nel pieno rigore dei dettami della biodinamica. 

Secondo il parere di Nils, la biodinamica è un metodo di coltivazione della “Buona vecchia agronomia di base” una agricoltura rispettosa che segue il calendario lunare, da attuare senza eccessi o superstizioni.

Un agricoltura del “Buon Senso” cosa ormai rara da trovare in tutti i campi..........

L’agricoltura biodinamica è un approccio olistico all’azienda agricola, dove la salute e il benessere degli animali, i contadini, la fattoria e la terra sono tutti concepiti come parte integranti dello stesso ecosistema autosufficiente. Tutto il sistema è in relazione con l’ambiente circostante, con la Terra, con il cosmo, i pianeti e le costellazioni. Tutto è interconnesso, la pianta è un organismo vivente, così come lo è il terreno, l’animale e l’azienda agricola.

L’agricoltura biodinamica utilizza le stesse tecniche dell’agricoltura biologica più altre, definite da Rudolf Steiner (1861-1902) e consolidate dei decenni successivi che la rendono molto più che pulita e salutare ma sopratutto Buona.

 

Nils ritiene che destinare estese superfici in monocoltura a mais per produrre biogas sia insensato, trattandosi di una coltivazione energivora che richiede una forte irrigazione: la lavanda(Lavandula officinalis o angustifolia),invece, necessita di poca acqua al momento dell’impianto ma in seguito non deve più essere irrigata: un aspetto da non sottovalutare alla luce della drammatica fase climatica che stiamo affrontando.La pianta può rimanere produttiva per oltre 25 anni, ma viene in genere sostituita dopo 20 anni.Nell’azienda di Nils le specie infestanti vengono sfalciate, sarchiate o estirpate manualmente. La principale infestante è rappresentata dal cosiddetto “canet” ossia dalla Sorghetta (Sorghumhalepense) o Sorgo selvatico che si è molto affermato specie in anni recenti a causa del predominio delle monocolture e degli inverni poco rigidi.

Dopo il raccolto, la lavanda viene conferita entro massimo tre ore alla distilleria(ubicata a Spigno Monferrato) per estrarre il prezioso olio essenziale con il solo utilizzo del vapore. L’olio essenziale di lavanda ha molteplici utilizzi: calmante/rilassante,antisettico e cicatrizzante, antireumatico, insetticida, deodorante e profumatore, coadiuvante nei trattamenti dei sintomi influenzali. Può inoltre essere utilizzato in cucina e nell’industria, per produrre cosmetici.

Nel suo laboratorio/spaccio aziendale, nella sede di Pino Torinese, Nils esegue continuamente prove di distillazione per migliorare e raffinare la ricerca su numerosi olii essenziali, molto richiesti soprattutto all’estero (Francia, Germania, Giappone).

 

L’azienda ha inoltre un’importante valenza didattica, in quanto viene visitata ogni anno da molte persone, classi scolastiche (25 persone a gruppo) o solo curiosi che vogliono godersi un attimo di relax e immortalare con qualche selfy il fascino del momento.

Periodicamente si organizzano eventi (visite guidate, laboratori, merende, aperitivi). 

Uno del laboratori più apprezzati e quello delle Prove olfattive, yoga e l’ultimo l’aperitivo con pizza in campo.

Incontrare il mondo della lavanda diventa così un modo piacevole e profumato per andare alla scoperta della collina chierese e torinese.